Morto un paese se ne fa un altro
(da Twitter una foto con citazione dell'allegro e ottimista Bagnai) Il titolo dell'articolo è un tweet dell'economista Alberto Bagnai, che qualche giorno fa commentava così un altro tweet dello scrittore Alessandro Greco, secondo cui il nostro è “un paese finito” e non dobbiamo dare retta a chi ci dice che finirà male, perché “la verità è che è già finita da un pezzo. Malissimo”. In effetti, anche se non abbiamo sentito l'attesa esplosione, lo “scoppio” di cui ha scritto T. S. Eliot, ma ci ha spiazzato il silenzio, il solito rumore di fondo e il “piagnucolio” degli “uomini vuoti”, si nota una diffusa sensazione da rompete le righe , come se la fine del mondo come lo conoscevamo fosse già arrivata. Non è stata improvvisa “come il lampo che esce da oriente e sfolgora fino a occidente” (così descrive l'evangelista Matteo il ritorno del Messia), ma è stata preparata da decenni, anche se avvicinandosi la fine il processo ha subito un'accelerazione (secon