Da Twitter 1992: Mentre uomini dei servizi segreti e dei carabinieri aiutano la mafia siciliana a uccidere i due magistrati che stanno indagando sui suoi legami con imprenditori del nord, Mario Draghi, in qualità di direttore generale del Tesoro, sovrintende alla distruzione dell'industria di Stato. Era il momento di unire le forze, compresa quella dello Stato imprenditore che in Cina stava facendo miracoli, per investire in ricerca e sviluppo di nuovi prodotti, innovazioni nei processi, informatica e robotica, ma Draghi come molti economisti della sua generazione ha creduto (o finto di credere) nelle virtù taumaturgiche del mercato, anche se dalle privatizzazioni hanno guadagnato soprattutto le banche che le hanno realizzate e i finanzieri che ci hanno speculato. 1996: Draghi è ancora al Tesoro ma il nuovo obiettivo è agganciare l'euro. Per farlo bisogna aggiustare i conti pubblici in modo da rispettare i parametri di Maastricht. Ovviamente vengono chiesti sacrifici
L'autore del blog. Archivio personale Dopo essermi rivolto ai genitori delle future generazioni, vorrei indirizzare questo post direttamente ai ragazzi (di ogni età) che ancora hanno o avranno voglia di cambiare le cose. Come ho più volte sottolineato in questo blog, la sorte degli individui e delle nazioni dipende in gran parte dalla conoscenza, e “la verità vi farà liberi” (Gv 8, 32), ma nessun sistema di sapere umano può spiegare tutto, per cui cercate di restare sempre aperti al mistero che trascende le nostre esistenze. Nelle faccende mondane, avere e riconoscere le informazioni giuste è potere. Essere consapevoli dei processi psicologici con cui elaboriamo le informazioni e dei loro possibili errori è un superpotere. Saper entrare nella mente delle altre persone, restarci e condizionarle è il massimo potere. Voi però non cercate il potere ma la libertà che deriva dalla comprensione dei suoi meccanismi. E quando dovrete difendervi, o guadagnarvi una certa posizio
Sabato scorso è tornato alla casa del Padre il missionario saveriano Marino Rigon, noto in Italia per aver tradotto Tagore. Da una sua poesia, Amra sobai raja , è stata tratta questa canzone, Siamo tutti re , che ha vinto lo Zecchino d'Oro nel 1986. Pur non avendo conosciuto di persona padre Rigon, una notte a Khulna ho avuto il privilegio di dormire nella camera di solito riservata a lui, e mi piace ricordarlo con questa piccola gemma.
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