Il tempo del coraggio
La seconda carica della repubblica italiana con due agnelli (fonte Libero) |
Viviamo in un'epoca in cui sappiamo che le notizie sono spesso false e i giornalisti si comportano in diversi casi come pubblicitari o agenti di qualche servizio segreto (come rivelato da Udo Ulfkotte prima di morire). Gli intellettuali, gli studiosi e gli analisti vedono frequentemente frustrati i loro tentativi di interpretare la complessità del mondo, perché i governanti sembrano seguire più i sentimenti del momento o idee preconcette che la ragione. Apparentemente le immagini di bambini morti hanno fatto ribaltare nel giro di poche ore la politica della cancelliera tedesca Merkel sull'immigrazione e quella del presidente americano Trump sull'interventismo bellico del suo paese (in entrambi i casi con conseguenze drammatiche innanzitutto per tanti altri bambini). Questi voltafaccia sono stati subito incensati dai media, che sembrano rivolgersi a un vasto pubblico di persone semplici, animate da buoni sentimenti e assolutamente prive di una visione generale, non dico strategica ma almeno di lungo periodo. Persone che si battono contro le leggi per aiutare l'immigrazione di massa, che sostengono il diritto degli altri all'eutanasia senza chiedersi cosa sarà di loro quando il sistema sociale statale non potrà più mantenerli, che cambiano idea su un politico perché ha salvato la vita a qualche agnello a favore di camera, senza pensare cosa succederebbe agli agnelli e alle pecore se gli allevatori non avessero più profitto. Nello stesso tempo, prelati e teologi cattolici rinnegano secoli di riflessione razionale sulla rivelazione per inedite aperture nel nome della misericordia o avviare processi sincretistici le cui conclusioni sembrano non riguardarli né interessarli. Il capitale finanziario, da sempre avido, ottuso e miope, ormai liberato dagli ultimi legacci della politica e dopato dalle banche centrali con frequenti immissioni di denaro, continua la sua folle corsa per nulla turbato dallo scoppio regolare di bolle speculative che disperdono con sé innumerevoli vite umane.
Questo insomma non è il momento per fini pensatori. Questo è il momento di guardare al futuro e ripartire dalle basi, da cose semplici e belle, possibilmente da ciò che dura o è eterno. Questo è il momento di rimparare a pregare, ad essere umili, a lavorare con le proprie mani oltre che con la testa e a servire il prossimo con spirito di gratuità. È il momento di essere profeti, poeti e politici, è il momento di essere coraggiosi.
Commenti
Posta un commento