La canzone del maggio
A sinistra Brigitte ed Emmanuel Macron, a destra il maggiore Bennett Marco |
«E
se credete ora
che
tutto sia come prima
perché
avete votato ancora
la
sicurezza, la disciplina...»
(F. De André, Canzone del maggio)
Dopo i partiti tradizionali in Francia
scomparirà lo Stato? Se il prossimo 7 maggio al ballottaggio delle
presidenziali vincerà Macron forse sì, di sicuro verrà
ulteriormente ridimensionato, a tutto vantaggio del mitico “mercato”
raccontato ancora (contro ogni evidenza) come dispensatore di equità
e progresso, al contrario dello Stato che la Le Pen vorrebbe forte,
cattivo perché funziona creando deficit (cioè ricchezza per i
cittadini e sviluppo economico).
Se prendiamo per buone “le verità della televisione”, come cantava
De André, lo spareggio si giocherà tra due candidati “antisistema”
ma di segno opposto: da una parte il “centrista”, “moderato”
Macron (che a fianco della moglie ed ex insegnante di teatro
assomiglia curiosamente a Liev Schreiber in The Manchurian Candidate), dall'altra l'“estremista”, “di
estrema destra” Le Pen.
Le cose non stanno proprio così ma vorrei capirne di più. Ad esempio mi insospettisce la crescente
preoccupazione per la sicurezza. La sicurezza (virtuale nella realtà come nel mondo digitale) è
la nuova bolla speculativa che prenderà il posto della “green
economy”? Quali aziende (multinazionali?) erogheranno i servizi?
Si farà vera (verosimile) sicurezza o solo gestione della destabilizzazione
permanente? L'Europa è la nuova Africa, terra di conquista economica,
vendita di armi e destabilizzazione per potenze regionali e mondiali in cerca di egemonia?
Comunque penso che il popolo ha sempre
ragione, anche quando vota il lupo travestito da pecora di sinistra o
ammantato di stelle. L'intelligenza antica e pratica delle persone semplici va rispettata,
come la democrazia, che non è sinonimo di “antifascismo”,
qualunque cosa intendano con questo termine certi commentatori televisivi,
ma nasce proprio per fare ciò che vorrebbe la signora
bionda (non la moglie di Macron), com'è spiegato qui.
Probabilmente il popolo francese ed europeo perderà anche questa occasione di cambiare le cose, almeno in parte. Finché non cambierà la narrazione pubblica, finché non si riscoprirà il vero significato della democrazia, finché l'economia sarà percepita come una lingua straniera che non si insegna a scuola, difficilmente si otterranno risultati concreti. Ma sta a noi, oggi, fare la nostra parte per migliorare le premesse. Dobbiamo liberare le menti, il coraggio verrà in seguito.
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