Ripartiamo dalle basi
Due ragazzi in una via di Reykjavik, Islanda (archivio personale) |
Come ho scritto recentemente in un post su Twitter, penso che ci sia un gran bisogno di ripensare alcuni principi fondamentali e condivisibili su cui impostare il nostro futuro. Di seguito la mia proposta.
L’UOMO
E IL SUO DESTINO ETERNO
Il cuore dell'uomo è malato, secondo la tradizione religiosa cristiana in conseguenza del peccato originale. In ogni caso, come dimostra
abbondantemente la storia, l'uomo non è intrinsecamente buono, ma può
essere educato. Lo possono educare al giusto, al bene e al meglio i
genitori, oppure la famiglia allargata e il
gruppo sociale, oppure lo Stato. Sfruttando questa debolezza ci sono
e ci saranno sempre corruttori organizzati o meno che cercano di
dirigere i singoli così come interi popoli contro il loro interesse,
ma l'ultima parola spetta sempre al libero arbitrio di ciascuno, che
può rifiutare la corruzione.
Duemila
anni di testimonianze giunte fino a noi ci insegnano
che il solo vero medico del cuore umano è Gesù Cristo, che ha vinto il male e redento l'uomo, aprendogli attraverso la remissione dei peccati le porte del regno dei
cieli, ovvero del dominio di Dio sul suo cuore. L'uomo trova la pace
solo in Dio, accogliendolo con umiltà nel suo cuore e incontrandolo nella vita
eterna.
CIVILTÀ
E ALTERITÀ
Esiste
una sola razza umana, da sempre meticcia e interconnessa. Gli scambi
e le contaminazioni sono importanti fattori di crescita e sviluppo,
ma ovunque l’uomo organizza il suo spazio fisico e mentale attorno a limiti e
barriere. Ogni popolo infatti ha lingue, usi, credenze
e tradizioni che lo distinguono dagli altri e ne costituiscono
l’identità. Una società sana custodisce i "muri" della propria civiltà e nello
stesso tempo costruisce "ponti" per attrarre il meglio dall’esterno e
diffondere le proprie eccellenze, in termini di beni materiali,
immateriali e simbolici, persone e pratiche.
L’UOMO
AL CENTRO DELL’ECONOMIA
Il
denaro è uno strumento dell’uomo, non il contrario, per cui la
vita dell’uomo non dev'essere in funzione della moneta e del
capitale. L’usura va riconosciuta in tutte le sue forme e condannata come intrinsecamente
sbagliata, in quanto contraria al lavoro e strumento di dominazione
dell’uomo sull’uomo. Lo Stato deve dotarsi di moneta sovrana e di
un istituto che garantisca il debito pubblico, mettendolo al riparo
dalla speculazione.
L’INDIVIDUO
E LO STATO
Compito
dello Stato nazionale moderno è gestire al meglio le risorse comuni
e difendere le buone iniziative dei deboli contro i soprusi dei
forti. La democrazia si basa sull’abnegazione di singoli che
rinunciano a parte della loro libertà e al proprio interesse
immediato per un bene superiore e una maggiore libertà. Il benessere
dei cittadini deve quindi essere l’unico interesse dello Stato e
delle organizzazioni politiche. Lo Stato dev'essere abbastanza forte
da tutelarsi contro attacchi esterni ed interni e difendere
l’interesse dei cittadini, ma nello stesso tempo non deve mai
calpestare la libertà e la dignità degli individui, che vanno
protette anche da apposite leggi.
TRA
POLITICA E TRASCENDENZA
Lo Stato deve coltivare la naturale propensione degli individui alla
socialità e all’interdipendenza, indirizzandola allo sviluppo del
bene e dell’interesse comune, ma deve anche lasciare
aperta la via della trascendenza, evitando di ridurre l’uomo alla
sola dimensione del visibile e del misurabile, ovvero di
assolutizzare alcune sue idee o costrutti sociali, che in quanto tali
sono sempre limitati.
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