La predica sull'amore di un prete dannato



Don Abbondio (interpretato da Tino Carraro), per Manzoni simbolo dei preti tiepidi


Satana è chiamato anche "padre della menzogna", per cui la Chiesa prudentemente ha sempre vigilato sulle rivelazioni private e le informazioni comunicate dagli ossessi al sacerdote durante l'esorcismo. Tuttavia il demonio e i suoi seguaci sono impotenti di fronte al Cielo e in certi casi possono venire costretti a dire la verità. Ecco quanto avrebbe rivelato sull'amore e il primo dei comandamenti cristiani, per volere divino, l'anima dannata di un prete del Seicento durante un esorcismo avvenuto nel 1978.

E = Esorcista

V = Verdi Garandieu (nome del prete)


V: Si parla troppo dell'amore del prossimo e si dimentica che l'amore del prossimo deriva solo dal perfetto amore di Dio. Perché parlare sempre di amore del prossimo, di riconciliazione e di reciproca comprensione se si dimentica il principale comandamento a questo proposito? Il primo è il più grande comandamento è: "Amerai il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutte le tue forze"...

E: Di' la verità e solo la verità in nome di Gesù Cristo!

V: (lamenti) ... e solo dopo viene "e il prossimo tuo come te stesso". Se questi preti, ognuno di loro, facessero la pace con QUELLO DI LASSÙ (gesto verso l'alto), il che dovrebbero peraltro fare, se volessero amarLo, l'amore del prossimo verrebbe da sé stesso e ne deriverebbe. È, è una... Non voglio parlare!

E: Di' la verità, Verdi Garandieu, in nome... per la gloria di Dio, in nome di Gesù Cristo, della Santissima Trinità, del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, nient'altro che la verità e solo la verità!

V: ... è una messinscena, completamente riuscita, della Massoneria il dire sempre: amore del prossimo, vivere nella carità, riappacificarsi l'un l'altro, perdonarsi e sostenersi a vicenda. E dove arrivano? Dove si arriva con questo sostegno e questa riconciliazione? Guardate la quotazione dei suicidi! Se questi uomini vedessero dov'è davvero il principale comandamento! Certo, è detto nel primo e più grande comandamento: "E il prossimo tuo come te stesso", ma ciò viene dopo: "Amerai il Signore Dio tuo". Non si può davvero chiamare amore quello che questi preti vivono da anni, questi preti che non sono mai ancora vissuti così male come adesso. Si deve cominciare soltanto qui. Si deve praticare di nuovo il principale comandamento e le prime frasi totalmente, senza limiti. E allora questo "il prossimo tuo come te stesso" sarà incluso da sé stesso. Tutti i comandamenti in modo generale sono inclusi in questo principale comandamento. Se lo si osservasse, non si sarebbe costretti a parlare sempre di carità, d'amore del prossimo, di tentativi di riconciliazione e non so che cosa. Tutto questo sarebbe compreso nella sola visione di un'erba o di un ramo verdi, ma nulla di simile accade. Si discute solo e si parla sempre di assemblee ecclesiastiche e di conferenze episcopali. Perfino al vertice, a Roma, non si fa che parlare, dibattere, discutere, esaminare, fare adottare e ancora blaterare, sopprimere ancora qualcosa e lasciarla ancora passare, sicché infine sono state soppresse e lasciate passare tante cose che ciò non può assolutamente più durare, dinanzi a LUI LASSÙ (gesto verso l'alto). Perché LUI LASSÙ non è soltanto misericordia, ma è anche giustizia infinita quanto misericordia. Questo, io l'ho visto, io (piangendo), io, Verdi, Verdi. Ho dovuto farne l'esperienza io stesso. Se avessi solo...


(Questo breve estratto si trova in Bonaventura Meyer, Un prete dannato mette in guardia contro l'inferno, Edizioni Segno, 2009, pp. 51-53, oppure qui)




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