Pensieri sulla donna
Figlia di Dio, compagna dell'uomo, generatrice alla vita spirituale. Immagine dalla rete |
di Jo Croissant
La crisi d'identità
«È cosa certa che il mondo attuale sia completamente destabilizzato perché la donna non sa più chi è: oggi più che mai si pone in modo cruciale il problema della sua identità e della sua missione. (...)
Insoddisfatta di quanto la si autorizzava a vivere, e nel presentimento della sua grande missione, ella si è ricercata in tutte le direzioni, ha tentato di liberarsi ad ogni costo e con tutti i mezzi, confondendo verità e sincerità. Poiché era sincera ha creduto di essere nel vero, e spesso si è smarrita volendo realizzarsi ad ogni costo.»
La sfida
«La scienza ha fatto progredire la civiltà in maniera inaudita, ci ritroviamo a detenere una potenza senza precedenti; ma parallelamente siamo restati spiritualmente sottosviluppati, e lo scarto non fa che accentuarsi, producendo esseri sempre più inadatti alla vita, sempre più fragili e vulnerabili.
In questo crescente malessere della nostra società, la donna ha un ruolo capitale da giocare, un ruolo esaltante come un nuovo parto. Infatti se lei ritrova il proprio posto tutto si ordina per la felicità di tutti. (...)
In questo periodo di profonda mutazione della nostra umanità, ella ha un ruolo preponderante: non per soverchiare l'uomo, ma al contrario per innalzarlo, per fare di lui un uomo nuovo, per un'elevazione di tutta l'umanità.»
Verso l'alto o verso il basso
«Nella sua relazione con l'uomo, ella deve farlo entrare più profondamente nella presenza di Dio, destare in lui il desiderio di conoscerlo, di servirlo e di amarlo.
Ciononostante, questa predisposizione allo spirituale, questa affinata sensibilità al mondo interiore, se non viene orientata nella giusta direzione, può fare di lei uno strumento eletto tra le mani del "nemico". (...)
Se l'uomo e la donna eliminano la presenza di Dio tra di loro, non possono che distruggersi. Perché ogni relazione deve essere trinitaria, se non vuole essere sottomessa al gioco della dominazione dell'uno dall'altro. (...) Quando Dio non è il fondamento dell'unione, essa è impossibile. Non resta più che il fuoco della passione e delle passioni - che li distruggono.»
Sotto lo sguardo del Padre
«Solo colui che si è liberato dallo sguardo degli altri e si tiene risolutamente sotto lo sguardo di Dio è veramente libero; allo stesso modo, la donna non può essere liberata e non può entrare in una relazione fruttuosa con l'uomo se non distanziandosi dal proprio sguardo per mettersi sotto lo sguardo del Padre. (...)
E tuttavia la nostra generazione è insorta contro la società patriarcale e contro l'autoritarismo dei padri in tal modo che ha compiuto ciò che Freud ha chiamato 'l'omicidio del Padre', che è pure l'assassinio di Dio. Rigettando il paternalismo, essa s'è staccata dalla paternità che ha il potere di farla diventare adulta, ed è rimasta così un'eterna adolescente. (...)
Non è l'analisi che ci farà comprendere i nostri meccanismi interiori. È tutta un'ascesi che consiste nel distogliere lo sguardo da sé stessi per esporsi allo sguardo di Dio e scoprire chi siamo. Poiché la tendenza naturale è quella di volgersi a sé, occorre che ci voltiamo continuamente verso Dio, che ci lasciamo guardare da Lui. È dimenticandosi che ci si trova. Il suo sguardo ci guarisce. Egli solo può penetrare nella nostra intimità senza ferirci. Egli solo può svelare la nostra povertà senza gettarci nella disperazione. È il suo amore che ci salva.»
Essere sposata
«"Essere sposata" significa uscire da sé stessa per donarsi all'altro. Ma non si può donare se non ciò che si ha, ciò che si è, e se il nostro essere non è finito, compiuto, abitato dalla presenza di Dio che fa la sua pienezza, egli resta sempre nell'attitudine dell'attesa e non in quella del dono.
(...)
Lo sposo può donarsi senza riserve se la sposa gli è sottomessa.
(...)
Se l'uomo è in primo piano nella Creazione, la donna è in primo piano nella Redenzione. (...) Ecco perché - nel rispetto della sua specifica missione nel piano di Dio - è la donna che deve cambiare per prima.
(...)
Il matrimonio è l'unione di due esseri per un'ascensione nell'amore verso la santità; non è un dono condizionale, un compromesso del tipo: "Se tu lavi i piatti, io spazzo il corridoio".»
L'amore e la croce
«Si vuole amare ma non si vuole soffrire.
Si vuole l'Amore ma non si vuole la Croce.
Ma non c'è amore se non c'è la croce.
(...)
In fondo abbiamo paura di donare perché abbiamo paura di perderci, paura di morire. Noi vogliamo realizzarci! Ma cos'è che si realizza? L'egoismo, l'amor proprio, il desiderio di potenza. E se questa non fosse una morte, bensì uno scambio, una trasfusione di Vita?
(...)
Non lasciamo distanze tra la croce e noi. Aderiamo immediatamente a quanto ci è dato di vivere. L'adesione è l'antidoto alla rivolta. Quel che ci fa soffrire è il tempo che impieghiamo ad accettare la croce e ad abbracciarla. Se nell'istante in cui giunge la sofferenza ci mettiamo subito in ginocchio e l'abbracciamo, se l'accettiamo, immediatamente riceviamo la grazia.»
Sterilità e fecondità
«L'essenziale è restare sempre aperti ai doni di Dio. La donna si realizza se nel suo cuore resta disponibile alla generazione spirituale alla quale Dio la destina. La sterilità non appare così come qualcosa di negativo bensì - come si vede nella Bibbia - come una preparazione a una generazione eccezionale. (...)
L'uomo e la donna di oggi non potranno ritrovare la felicità perduta se non ritrovando la grazia che è loro propria, accettando la sofferenza e il sacrificio. La donna ha perduto il senso del dono di sé stessa, dell'oblazione, fondamenti della sua fecondità. È urgente che ella riscopra la propria vocazione, ne va della sorte dell'umanità. (...)
Ciò che mediante il sacrificio muore in noi è quanto è chiamato a morire: lungi dal distruggerci, ci fortifica e rinnova il nostro essere interiore. (...)
Attraverso il dono di noi stessi Dio si dona a noi, noi riceviamo le risposte alle nostre domande, veniamo istruiti, formati, trasformati.»
Castità e sessualità
«La castità ristabilisce la purità nelle relazioni fra l'uomo e la donna; non solamente nel matrimonio, ma in tutte le relazioni. Essa fa scomparire la vergogna e si riveste di pudore; rende alla sessualità il ruolo che Dio le ha attribuito, perché di un dono di Dio si tratta, è una cosa buona e bella e perciò il demonio vi si accanisce con tanta forza. Scimmiotta Dio, lo imita risultandone una caricatura.»
La bellezza
«La donna è bella, ma la sua bellezza non viene dalla regolarità dei suoi tratti: viene dalla presenza di Dio in lei, dalla luce interiore che illumina i suoi tratti. È Dio ad essere bello in noi. (...) Niente la rende più bella dello sguardo che Dio posa su di lei.»
La maternità universale
«È l'amore incondizionato della madre, la fedeltà della sposa, la complicità della sorella, il sostegno dell'amica: è questo che mette le ali e infonde il coraggio di vincere tutti gli ostacoli, di perseverare nelle avversità. La donna è allora l'aiuto che Dio ha dato all'uomo per la loro felicità. (...)
Così come la Creazione fu completata con la creazione della donna, col dono della donna all'uomo da parte di Dio Padre, così il compimento della redenzione giunge a perfezione col dono della Donna all'Uomo, cioè all'umanità, da parte di Dio Figlio; Figlia del Padre, da principio, la donna viene donata alla fine come sposa, viene donata in quanto madre. È dunque attraverso la maternità di Maria che Dio affida l'umanità ad ogni donna.»
La donna e il serpente
«Poiché non ha coscienza della grandezza della propria vocazione, la donna moderna si mette di fianco all'uomo per accusare Dio di essere l'artefice della sua infelicità invece di mettersi di fianco a Dio per salvare l'uomo. (...)
Le conseguenze della caduta sono diverse e ciascuno deve assumersi la parte che gli spetta. Dio maledice il suolo e il serpente. Per il suolo, è l'uomo che dovrà combattere giorno dopo giorno per trarne di che sostentarsi. Quanto al serpente, che rappresenta il mondo spirituale decaduto, sarà la donna a doversela vedere con lui. (...) Ella ha il potere di schiacciare la testa del serpente, di far arretrare le tenebre. Quest'ultimo lo sa, ed ecco perché ce l'ha a morte con lei e spiega tutte le trappole di cui dispone per ingannarla e impegnarla in lotte sterili nelle quali si dissipano tutte le sue energie.»
Il sacerdozio del cuore
«Il compimento della vocazione della donna si realizza nel più alto grado dell'amore, che è l'offerta di tutto il proprio essere fino al dono totale della vita. Questo sacrificio è un vero sacerdozio, il sacerdozio del cuore. (...)
All'origine la donna, cedendo al serpente, ha suscitato la diffidenza dell'uomo nei suoi confronti, per la quale s'è introdotta nel mondo la divisione. Per mezzo della sua specifica partecipazione al sacrificio, la donna ha il potere di ristabilire la fiducia e di guarire la ferita della divisione. È lei, adesso, a detenere la chiave della riconciliazione.»
Citazioni tratte da Il mistero della donna, Berica Editrice, 2018. Titolo originale La Femme sacerdotale ou le sacerdoce du cœur, Éditions des Béatitudes, 1992. Traduzione di Giovanni Marcotullio.
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