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Visualizzazione dei post da settembre, 2017

Il filosofo e i giornalisti

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Eric Voegelin (foto dalla rete) Leggendo le Riflessioni Autobiografiche di Eric Voegelin, mi ha colpito la sua fedeltà al principio dell'onesta intellettuale, motivata innanzitutto da un'istintiva repulsione verso ogni forma di disonestà intellettuale. Non solo è emigrato dall'Austria agli Stati Uniti dopo l' Anschluss nazista per il rifiuto di aderire a una qualunque ideologia, ma ha costantemente messo in discussione le sue stesse acquisizioni, cercando di comprendere sempre meglio la complessità del reale. Durante i suoi studi giuridici, si era reso conto che «una teoria politica doveva fondarsi sulla filosofia classica e su quella cristiana», ma studiando la storia delle idee aveva dovuto superare anche il tradizionale inizio con Platone e Aristotele. In particolare, capì che «non si poteva comprendere il cristianesimo primitivo senza addentrarsi nell'ebraismo che gli stava dietro», e ben presto lo sfondo si estese «agli antichi imperi mediorienta

Sulla ricostruzione dell'ordine sociale

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« La resistenza austriaca al nazismo portò, dopo il 1933, alla situazione di guerra civile del 1934 ed alla fondazione del cosiddetto stato autoritario. Poiché la concezione dello stato autoritario era strettamente legata alle idee della Quadragesimo Anno , oltre che alle precedenti encicliche papali sulle questioni sociali, mi era necessario accedere a questi materiali... » Eric Voegelin, Riflessioni Autobiografiche di Pio XI La teoria del gioco economico * 49. E veramente dal carattere stesso della proprietà, che abbiamo detta individuale insieme e sociale, si deduce che in questa materia gli uomini debbono aver riguardo non solo al proprio vantaggio, ma altresì al bene comune. La determinazione poi di questi doveri in particolare e secondo le circostanze, quando non sono già indicati dalla legge di natura, è ufficio dei pubblici poteri. Onde la pubblica autorità può con maggior cura specificare, considerata la vera necessità del bene comune e tenendo se

Oltre il sogno – Snowflakes, i talebani occidentali

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Un busto di Cristoforo Colombo decapitato a New York (foto dalla rete) Continuo brevemente la riflessione sulla “società aperta” come “sogno gnostico”, alla luce della teoria politica di Eric Voegelin, perché i simboli sviluppati dal filosofo tedesco sono particolarmente efficaci per spiegare le immagini di distruzione che giungono quotidianamente dagli Stati Uniti. Come abbiamo visto nel post precedente, ogni società gnostica si basa sulla negazione sistematica della realtà ed è quindi incapace di rispondere adeguatamente alle minacce o agli stimoli esterni, generando uno stato di guerra permanente. In  La nuova scienza politica  Voegelin analizza un caso specifico di rivoluzione gnostica, quella dei puritani inglesi, a cui rimando per un approfondimento e un miglior confronto con l'attualità. Prima operazione magica degli gnostici di ogni epoca è quella di dividere il mondo in “noi” e “loro”. I “noi” ovviamente sono i giusti, i buoni, i puri, mentre i “loro” assumono t